Descrizione
La sibutramina, precedentemente venduta con il nome di marca Meridia, tra gli altri, è un soppressore dell’appetito che è stato ritirato in molti paesi. Funziona come un inibitore della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI), simile ad alcuni antidepressivi.
La sibutramina è stata utilizzata per produrre soppressione dell’appetito al fine di ottenere una perdita di peso nel trattamento dei pazienti con obesità.
La sibutramina è un inibitore della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) che, negli esseri umani, riduce la ricaptazione della noradrenalina (di circa il 73%), della serotonina (di circa il 54%) e della dopamina (di circa il 16%), aumentando così i livelli di queste sostanze nelle fessure sinaptiche e aiutando a migliorare la sazietà; si ritiene che l’azione serotoninergica, in particolare, influenzi l’appetito. Agenti anoressizzanti più vecchi come anfetamina e fenfluramina inducono il rilascio di questi neurotrasmettitori piuttosto che influenzare la loro ricaptazione.
Il meccanismo d’azione della sibutramina è simile a quello degli antidepressivi triciclici e ha dimostrato effetti antidepressivi in modelli animali di depressione. È stata approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti nel novembre 1997 per il trattamento dell’obesità.
Si riporta che la sibutramina sia un profarmaco di due metaboliti attivi, desmetilsibutramina (M1; BTS-54354) e didesmetilsibutramina (M2; BTS-54505), con una potenza molto maggiore come inibitori della ricaptazione delle monoamine. Studi successivi hanno indicato che gli enantiomeri (R) di ciascun metabolita esercitano effetti anoressizzanti significativamente più forti rispetto agli enantiomeri (S).
A differenza di altri soppressori dell’appetito serotoninergici come la fenfluramina, la sibutramina e i suoi metaboliti hanno solo una bassa e probabilmente irrilevante affinità per il recettore 5-HT2B.
La sibutramina è ben assorbita dal tratto gastrointestinale (77%), ma subisce un considerevole metabolismo di primo passaggio, riducendo la sua biodisponibilità. Il farmaco stesso raggiunge il suo livello plasmatico massimo dopo 1 ora e ha una mezza vita di 1 ora. La sibutramina è metabolizzata dall’isoenzima del citocromo P450 CYP3A4 in due amine primarie e secondarie farmacologicamente attive (chiamate metaboliti attivi 1 e 2) con mezze vite di 14 e 16 ore, rispettivamente. Le concentrazioni plasmatiche massime dei metaboliti attivi 1 e 2 vengono raggiunte dopo tre o quattro ore. Il seguente percorso metabolico porta principalmente a due metaboliti inattivi coniugati e idrossilati (chiamati metaboliti 5 e 6). I metaboliti 5 e 6 vengono principalmente escreti nelle urine.
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